Ribbon Drive è un gioco sui viaggi in auto, la musica e la scoperta di sé stessi. Sul saper lasciarsi andare.
Dove sto andando?
Non lo so di preciso. Da qualche parte. E voglio che tu faccia questo viaggio con me.
La mia meta è come l’orizzonte: sempre in vista e sempre al di là della nostra portata. Un misto di mito e realtà. Sono diretto verso un luogo magico che è sia familiare che capace della fugace emozione delle prime volte.
È incastrato tra una musicassetta, una leva del cambio e una chiacchiera leggera tra amici…
Ispirazioni
Mix Tape?
Chi è il protagonista?
Il parere di Michele
Mentre leggevo le regole per la prima volta credevo che le playlist si sarebbero rivelate un “trick” per creare attenzione sul gioco, e invece ne sono letteralmente il motore. Un’autrice per cui già nutrivo un’enorme stima ha trovato il modo di stupirmi ancora.
Nel gioco c’è anche una chiara vena di nostalgia per i periodi in cui il viaggio era più una “avventura”. Quando per telefonare era necessario trovare una cabina telefonica. Quando non c’era Google Maps e per le strade ci si perdeva. E ve lo dice una persona che, più o meno per gli stessi motivi del gioco, preferisce nettamente (quando possibile) il viaggio in auto all’aereo.
Per quanto non smetterò mai di ringraziare chi ha inventato i navigatori satellitari, ho un ricordo molto più vivido di un viaggio Forlì – Francoforte fatto a botte di mappe cartacee, di indicazioni in improbabili bar sulle Alpi austriche, di giri a vuoto e della tragica scoperta che a Francoforte ci sono due vie Beethoven (il che portato a ripetute e massicce convocazioni di santi dal calendario) piuttosto che altre tratte sulla carta più “avventurose” dove Google Maps ha permesso una navigazione nettamente più tranquilla.
Insomma, prendete il gioco e lasciate che la strada vi porti dove deve… e di tutti i film citati nelle ispirazioni, se non li aveste già visti, recuperate assolutamente Fandango e Ogni cosa è illuminata.