Le porte della città si stanno per aprire

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Welcome to the City!

Annunciato per Lucca Comics & Games 2018, in seguito rimandato; poi perfezionato, ristrutturato, passato sotto un piano regolatore, l’elezione del nuovo sindaco, qualche opera di pulizia qua e la per nascondere le faide della giungla urbana agli occhi dei mortali (quelli comuni, si intende)… insomma, la solita roba.

Ma alla fine, Urban Shadows è finalmente in dirittura di arrivo!

Un viaggio lungo e faticoso quello di Narrattiva, che ci ha portati in una lunga stasi e a segnare parecchia Corruzione. Il Powered by the Apocalypse di Andrew Medeiros e Mark Diaz Truman è stato oggetto di un percorso tortuoso e pieno di peripezie, che alla fine ci ha ripagati avendolo tra le mani, pronto per voi.

Con una grafica migliorata, l’edizione italiana presenterà anche 16 inedite illustrazioni direttamente dalla penna di Juan Ochoa.

Restate sintonizzati, e grazie a tutti per la pazienza dimostrata; vi dobbiamo un Favore.

Il vostro affezionato vicino

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Ritira a mano!

Anche tu hai prenotato Urban Shadows? Verrai a Play Modena 2019?

In tal caso, vieni a trovarci! Portando una copia stampata del tuo ordine (o, perché no, il PDF dal cellulare), ti consegneremo la tua copia di Urban Shadows direttamente in fiera allo stand Narrattiva!

Un Post Scritpum di Michele

Ci siamo. Siamo davvero in dirittura di arrivo. Urban Shadows sarà disponibile a breve. Ce ne è voluta, ma siamo davvero alla fine.

Ma cosa è successo?

Avevamo sottovalutato la mole di lavoro. Questo è sicuro. Il testo da tradurre e revisionare è veramente tanto. Per quanto faccia buffo dirlo, il volume aveva un aspetto più innocuo. Il testo visto in inglese non sembrava COSI’ tanto.

Poi, a fronte di una lievitazione del numero delle pagine, abbiamo visto che le illustrazioni dell’edizione originale non erano più sufficienti e ne abbiamo commissionate BEN ALTRE 16 sempre al bravissimo Ochoa, che già aveva illustrato “Gli ultimi giorni di Anglekite” e che per certo vedrete ancora altre volte sui manuali di Narrattiva.

Ma al di la di alcune disavventure in produzione, il vero problema di Urban Shadows è stata la grafica, che è stata sostanzialmente rifatta 3 volte. Soprattutto io guardavo l’impaginato e c’era sempre qualcosa che non mi convinceva.

Ma mettere effettivamente a fuoco il problema non è stato facilissimo.

Ci siamo resi conto, lavorandoci tanto, che non c’è ancora un vero e proprio immaginario di riferimento alle spalle dell’urban fantasy. O, meglio, ce ne sono svariati e innumerevoli. C’è il fantasy, che ci porta dietro caratteri gotici, pergamene, latinorum, draghi & co. C’è l’urban, che da una parte si porta in dote graffitari, hip-hop, bombolette spray & compagnia bella, e dell’altra parte uno stile più “Apple”, minimal, cemento, grattaceli di vetro e acciaio & compagnia bella (che significa spazi vuoti, caratteri asciutti e senza grazie, etc.). O anche un feeling a la “Fuga da New York”, che è ancora differente.

Abbiamo visionato un numero impressionante di materiali grafici: cover di libri, poster di film / serie tv. A seconda del “mix” degli ingredienti, la grafica sposava in maniera preferenziale una delle componenti. Ma qui avevamo il problema che si trattava di un Powered by the Apocalypse dove l’ambientazione sarebbe stata creata in buona parte al tavolo al volo, e sarebbe stata decisione di MC e giocatori, che devono scegliere autonomamente se fare una cosa tanto fantasy e poco urban, tanto urban e poco fantasy o trovare un qualsiasi altro equilibrio. Dare un taglio preciso avrebbe significato “spingere” una visione al posto dell’altra e impicciarsi di decisioni che dovrebbero essere appannaggio esclusivo di giocatori ed MC.

Però una grafica il volume la doveva avere. Per cui bisognava creare una cosa evocativa ma “neutra”. Che non è stato banalissimo.

Morale della favola: abbiamo accumulato un bel ritardo. Ma siamo anche convinti di aver fatto davvero un buon lavoro. E di averlo finalmente finito.

Grazie a tutti per la pazienza.

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